martedì 2 maggio 2023

La guerra Ucraina e la retorica. Rovelli, Pennetta e il referendum Ripudia la Guerra contro l'invio delle armi.

Nella speranza che il fisico Rovelli e Pennetta umilmente leggano queste altrettanto umili righe.

Rovelli circa un anno fa fece un semplice esempio per spiegare la guerra russo-ucraina (minuto 3:23)

https://www.la7.it/piazzapulita/video/ucraina-il-fisico-carlo-rovelli-non-e-sufficiente-che-ci-sia-un-popolo-che-soffre-e-un-aggressore-17-03-2022-429443

L'Ucraina viene rappresentata come un ragazzetto piccolino mentre la Russia come un grosso signore armato che lo aggredisce. Rovelli afferma che dall'esterno sarebbe stupido lanciare al ragazzetto un coltello per difendersi, facendo il parallelismo del mero aiuto militare all'Ucraina che scatenerebbe alla reazione la forte Russia (che è anche un principio base della fisica, ma a questo ci arriviamo dopo) rischiando perfino la morte del ragazzetto (Ucraina). Spiegazione plausibile e lineare, senonché Rovelli dimentica altrettanti verosimili scenari:
- il grosso signore armato potrebbe retrocedere alla visione dell'arma consegnata al ragazzetto
- il grosso signore armato potrebbe perire ed il ragazzetto sopravvivere e non solo viceversa
- altre persone potrebbero intervenire e bloccare l'uomo più grosso, evenienza che viene subito scartata da Rovelli ad inizio narrazione, ma che dovrebbe essere presa in considerazione.
Questo modo di pensare, a mio avviso, è limitante se ci si riduce ad utilizzare un semplice esempio a proprio piacimento per accomodare la propria narrazione ed alla propria idea del conflitto che, anche se ben più complesso, potrebbe essere comunque spiegato con delle metafore come eseguito da Rovelli. Il punto è che sarebbe stato più onesto considerare tutti gli scenari possibili e non solo quello più adattabile e compiacente alla propria ideologia.
Ma questo sarebbe nulla.
Giorni fa mi imbatto nel profilo twitter di Enzo Pennetta, persona che non conoscevo, portavoce del referendum denominato "Ripudia la Guerra" ovvero un referendum contro l'invio delle armi all'Ucraina sulla base del poco armonico concetto suddetto del Rovelli e sulla base delle opinioni propagandate dal movimento pacifista italiano ed europeo. 
Per quanto personalmente mi riguarda, l'impronta di questo referendum è molto offensivo sia per gli ucraini rifugiati in Italia che avrebbero potuto leggerlo e per chi come me ha dovuto lasciare l'Ucraina; ma non solo, risulta anche offensivo per tutta quella parte di italiani che la pensa come i governi europei, i quali per fortuna hanno deciso di non voltare la faccia di fronte all'ennesima aggressione russa, in questa occasione svolta con un anacronistico e vile crudele barbaro attacco su larga scala.
Ebbi pertanto ad evidenziare il mio dissenso chiedendo a Pennetta cosa avrei dovuto votare nella mia condizione di cittadino di Kyiv ad un referendum del genere.
https://twitter.com/ChroniclesKiev/status/1648014363616215040?s=20

Enzo Pennetta mi rispose cordialmente che avrei dovuto sostenere comunque il referendum per interrompere l'invio di armi e chiedere la tregua citando il fisico Rovelli ed il terzo principio della dinamica. Presumo che Rovelli abbia pertanto utilizzato banalmente un principio base della fisica per spiegare un conflitto.
Per ogni forza che un corpo A esercita su un altro corpo B, ne esiste un'altra uguale, in modulo e direzione, e contraria in verso, che B esercita su A. 
Davvero possiamo limitarci a questo principio base della fisica, che si allinea al precedente esempio del ragazzetto e del grosso uomo armato, per spiegare il conflitto russo-ucraino?
Probabilmente la mia risposta a Pennetta fu meno cordiale accusando lui e Rovelli di miopia:
https://twitter.com/ChroniclesKiev/status/1648199716377690114?s=20

Degenerando purtroppo in un insulto bello e buono di Pennetta nei miei confronti, ovvero nel retorico consiglio di imbracciare le armi e di andare a combattere al fronte. 
Probabilmente Pennetta resosi conto dell'offesa e della mia provenienza, ha interrotto poi la conversazione bloccandomi.


 

La conclusione a cui voglio arrivare è però questa. Posso chiedere a chi sta firmando per sostenere questo referendum e ai diretti interessati Prof. Enzo Pennetta e al fisico Rovelli, se possono fare un semplice esercizio di discernimento? Ovvero: sinceramente, cosa votereste se foste nella condizione di dover lasciare le vostre case ingiustamente e vedere dei vostri cari in guerra? Non vi sembra egoistico ed offensivo nei confronti di altre persone promuovere il ripudio alla guerra? Perché tutti indistintamente ripudiamo la guerra, tutti la odiamo, tutti non vorremmo mai vivere quegli orrori. Purtroppo il popolo ucraino e i parenti europei degli ucraini non possono permettersi di non doverla affrontare, di non poterla subire e quindi non possono avere il lusso di poterla ripudiare. Non l'abbiamo voluta questa guerra, nessuno di noi, ma ci dobbiamo convivere, e gli ucraini ci convivono ogni giorno. L'invio degli aiuti militari è stato il minimo sindacale che noi europei possiamo fare. Lo spiego sempre in questo blog, il 23 febbraio 2022, alla vigilia dei diffusi bombardamenti sulle città ucraine e dell'inizio della "operazione speciale militare di denazificazione". https://stevendotit.blogspot.com/2022/02/un-libro-per-spiegare-lattuale.html
Se fosse certificato che la fine della guerra sia determinata dall'interruzione dell'invio delle armi ai fratelli ucraini, sarei il primo a firmare per questo referendum ed il primo a promuoverlo. La tangibilità dei fatti è purtroppo un'altra: la realtà è che senza gli aiuti militari sinora inviati dell'Ucraina oggi avremmo solo un vago ricordo.